
ITER VITIS
ITINERARIO CULTURALE EUROPEO DELLA VITE E DEL VINO
Riconosciuto e certificato dal Consiglio d’Europa
Le Terre Sicane e Iter Vitis Terre Sicane, Sambuca di Sicilia - Eravamo in quattro! Giovedì 19 aprile 2007, a Feudo Arancio, non partì solo un progetto: iniziò un sogno che avrebbe dato vita a Iter Vitis: “le Comité Directeur (14-15 mai 2009) de la Culture du Conseil de l’Europe a dècerné la mention “Itinérarie culturel du Consueil de l’Europe” à l’Associazione Internazionale Iter Vitis pour l’itinerarie “Iter Vitis - les Chemins de la Vigne” (Secretariat General Direction de la Culture - Strasbourg, le 26 mai 2009).
Tutto nacque da un felice intuito di Gori Sparacino. I soci fondatori dell’Associazione Internazionale Iter Vitis furono: Paolo Benvenuti, Calogero Impastato, Franco Mangiaracina e Gori Sparacino. Iter Vitis è un ponte che unisce vigne e culture, tradizioni e popoli, trasformando il vino in un linguaggio universale.
Perché il vino non è solo prodotto: è cultura, paesaggio, identità, è una vera e propria cartolina liquida, è emozione che viaggia.
In ogni goccia c’ è una storia, e ogni sorso è un cammino.
Iter Vitis semper!
Iter Vitis, le vie del bello e del buono di Paolo Benvenuti già Presidente Iter Vitis «I popoli del Mediterraneo cominciarono ad emergere dalle barbarie quando impararono a coltivare la vite».
Tucidide V sec. a. C.
Il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’Itinerario Culturale Europeo “Iter Vitis - Le Chemins de la Vigne”.
L’idea nata da una felice intuizione di Gori Sparacino e tradotta in progetto all’Associazione Internazionale Iter Vitis, costituita nell’aprile del 2007 e con sede a Sambuca di Sicilia, in Palazzo Panitteri, è stata sostenuta dalla Strada del Vino Terre Sicane, dall’Associazione Nazionale Città del Vino e quattro GAL, due italiani (Terre del Gattopardo in Sicilia e Kroton in Calabria) e due francesi (Midi Pyrènnèes Mediterranée e Pays Vignoble Gaillacois et Val Dadou) sulla base di finanziamenti previsti nelle misure del Programma Europeo Leader.
Cronologicamente è il 25° Itinerario Culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, dopo, per citarne alcuni famosi, la Via Francigena, il Cammino di Santiago di Compostela, la Rotta dei Fenici, ma è del tutto verosimile che nel giro di qualche anno possa diventare il fil rouge più importante ed apprezzato d’Europa che lega la produzione vitivinicola ai segni, materiali e immateriali, ai paesaggi che la natura e l’uomo,
la sua cultura della vite e del vino, hanno lasciato ovunque.
